top of page

ANDREA PARODI

Ho conosciuto Parodi per la copertina di Abacada, il suo unico album solista in studio. Abbiamo simpatizzato anche grazie a delle origini lontanamente comuni, lui sardo genovese e io di nonno sardo e nonno genovese. Abbiamo girato l'isola in qualche occasione e muoversi con Andrea era come farlo insieme a una mezza divinità pagana locale. Con Alberto Molinari ho curato la regia teatrale e l’installazione di videoarte di Terracuzzatò, il suo concerto-evento realizzato al Lirico di Cagliari con Noa, le Faraualla, la poetessa Lidia Murgia, Francesco Sotgiu, Gavino Murgia e altri straordinari musicisti. Quando si è ammalato gravemente mi ha chiesto di ritrarlo da solo e insieme alla sua famiglia così amata, con una determinazione testamentaria tinta di preghiera, infinito amore e vanità.

Sono stati giorni complessi il cui significato in parte ancora mi sfugge sebbene li consideri un regalo. E’ come se avessimo messo in scena una sorta di inno funebre e vivifico attraverso la costruzione delle immagini realizzate a distanza di tempo nella tonnara di Carloforte. E’ stato un interprete letteralmente unico e pur essendo ricordato soprattutto per i Tazenda credo che solo la scomparsa prematura abbia ostacolato il suo riconoscimento anche fuori dai confini nazionali. 

bottom of page